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Perceived Obstacles and Solutions in the Implementation of Circular Business Models: An Analysis in South Tyrol (Italy) – Part 1

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V. Vogel, A. Narduzzo

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A current challenge for the future of humanity is the functioning of a world in which already scarce resources must satisfy human needs [5]. The effects of the limited availability of resources will force a rethinking of logic, decision-making models and behavior. A new model in this context could be the circular economy (CE). This paper summarizes a thesis, which addresses these issues by choosing as a unit of analysis individual companies, analyzing their business models and the obstacles that they encounter when adopting new circular business models (CBM) [1].

CE is an economic system that replaces the end-of-life principle by reducing, reusing, recycling or recovering materials in production, distribution and consumption processes [4]. The aim is to create better environmental conditions, economic prosperity and social justice. In addition, there is the waste hierarchy, which serves to establish a priority order for the application of reduction, reuse, recycling and recovery mechanisms to ensure the circulation of resources in the economic system [4]. In this context, CBMs are structured around the concept of value. Thus, the value proposition increases value for the customer through circular offers, such as take-back systems to increase the cycle, and circular relationships, such as product sharing [2]. Value creation and delivery is characterized by optimizing the value of resources, using regional supply chains and expanding network structures. Value capture is represented by individual instruments, which can, for example, lead to lower costs through material recovery.

In the literature the obstacles and drivers for the implementation of CBMs in companies have already been summarized and a suitable framework has been created (Table 1) [3]. A major obstacle is the lack of knowledge of the CE and its applicability potential [6]. This situation tends to block opportunities and possibilities for change, because there are many barriers, from cultural to technical, but also because the experiences in which companies have adopted new CBMs do not exist or are little known. In fact, our study suggests that strategic decision-makers are conditioned by only presumed limitations and obstacles and therefore able to inhibit an action considered “impossible” [7].

Table 1: The Framework of Obstacles and Drivers of CBM

Table content
Note. Adapted from “Lost in Transition? Drivers and Barriers in the Eco-innovation Road to the Circular Economy” by A. De Jesus et al. 2018a, Ecological Economics, 145(C), 75-89. Copyright 2018 Elsevier B.V.

The research of the thesis was conducted following the Delphi method, with an anonymous survey conducted in two rounds, using two different questionnaires, and sending the results of the first questionnaire together with the second one. The participants were selected among the companies operating in South Tyrol which have an interest in economic sustainability, regardless of their sector. In total, the study analyzed six companies, four of which operate in the service sector and two in industry.

The first questionnaire made it possible, among other things, to determine the general knowledge of CBMs, proposing the following open questions:

Circular economy has or will change the way your company creates value.

  • If so, can you explain how it will change? (Feel free to use an example)
  • Which strategies and resources can facilitate this change?
  • Which obstacles can inhibit or delay this change?

The second questionnaire allowed to identify and analyze the obstacles perceived by companies in the implementation of CBMs and solutions adopted to address these obstacles. The people who participated in the panel were also asked to express for each obstacle a measure of ranking, on a scale from 1 to 6, of which 1 is the largest and 6 the smallest (indicating with 0 any option that was not perceived as an obstacle). The multiple choice provided the following options: Unpredictable revenues and profits, inflexibility of consumer habits, insufficient knowledge of the companies about the circular economy, high investment costs, poor cooperation in the supply chain, and deficient legal system. The questions of the second round were formulated as follows:

Please think about the obstacle you have classified as the biggest:

  • Is this obstacle relevant in every company or is it specific to the circular economy?
  • How do you handle (or would you handle) this obstacle in your company?
  • Do you see a specific advantage for your location in South Tyrol with regard to this obstacle?

The second green paper on this thesis will discuss the results and conclusions of the study.


Ostacoli e soluzioni percepiti nell’implementazione di modelli di business circolari: Un’analisi in Alto Adige (Italia) – Parte 1

V. Vogel, A. Narduzzo

Una sfida attuale per il futuro dell’umanità è il funzionamento di un mondo in cui le risorse già scarse devono soddisfare i bisogni umani [5]. Gli effetti della limitata disponibilità di risorse costringeranno ad un ripensamento di logiche, modelli decisionali e comportamenti. Un nuovo modello in questo contesto potrebbe essere l’economia circolare (EC). Questo articolo riassume una tesi di laurea, che affronta questi temi scegliendo come unità di analisi le singole imprese, analizzando i loro modelli di business e gli ostacoli che le aziende incontrano quando adottano nuovi modelli di business circolari (MBC) [1].

La EC è un sistema economico che sostituisce il principio del fine vita riducendo, riutilizzando, riciclando o recuperando i materiali nei processi di produzione, distribuzione e consumo [4]. L’obiettivo è quello di creare migliori condizioni ambientali, prosperità economica e giustizia sociale. Inoltre, c’è la gerarchia dei rifiuti, che serve a stabilire un ordine di priorità per l’applicazione dei meccanismi di riduzione, riutilizzo, riciclaggio e recupero per assicurare la circolazione delle risorse nel sistema economico [4]. In questo contesto, i MBC sono strutturati intorno al concetto di valore. Così, la proposta di valore aumenta il valore per il cliente attraverso offerte circolari, come i sistemi di ritiro per aumentare il ciclo, e relazioni circolari, come la condivisione del prodotto [2]. La creazione e la consegna del valore si caratterizzano per l’ottimizzazione del valore delle risorse, attraverso l’utilizzo di catene di fornitura regionali e l’espansione delle strutture di rete. La cattura del valore è rappresentata da singoli strumenti, che possono, ad esempio, portare ad una riduzione dei costi attraverso il recupero dei materiali.

Nella letteratura sono già stati riassunti gli ostacoli e i driver relativi all’adozione dei MBC nelle aziende ed è stato creato un adeguato quadro di riferimento (Tabella 1) [3]. Un ostacolo rilevante è la mancanza di conoscenza della EC e del suo potenziale di applicabilità [6]. Questa situazione tende bloccare le occasioni e le possibilità di cambiamento, poiché esistono molteplici barriere, da quelle culturali a quelle tecniche, ma anche perché non esistono o sono poco note le esperienze in cui le imprese hanno adottato nuovi MBC. Il nostro studio suggerisce infatti che i decisori strategici siano condizionati da limitazioni e ostacoli solo presunti e tuttavia in grado di inibire un’azione ritenuta “impossibile” [7].

Tabella 1: Il quadro di riferimento degli ostacoli e dei driver delle MBC

Nota. Adattato da “Lost in Transition? Drivers and Barriers in the Eco-innovation Road to the Circular Economy” di A. De Jesus et al. 2018a, Ecological Economics, 145(C), 75-89. Copyright 2018 Elsevier B.V.

La ricerca della tesi è stata condotta seguendo il metodo Delphi, con un’indagine anonima in due turni, utilizzando due questionari differenti, e inviando i risultati del primo questionario in occasione della somministrazione del secondo. I partecipanti sono stati selezionati tra le imprese operative in Alto Adige con un interesse per la sostenibilità economica, indipendentemente dal settore di riferimento. In totale lo studio ha preso in esame sei imprese, quattro delle quali operano nel settore dei servizi e due in ambito industriale.

Il primo questionario ha permesso, tra le altre cose, di determinare la conoscenza generale dei MBC, proponendo le seguenti domande aperte:

L’economia circolare ha o cambierà il modo in cui la vostra azienda crea valore.

  • In caso affermativo, può spiegare come cambierà? (Siete liberi di usare un esempio)
  • Quali strategie e risorse possono facilitare questo cambiamento?
  • Quali ostacoli possono inibire o ritardare questo cambiamento?

Il secondo questionario ha consentito invece di individuare e analizzare gli ostacoli percepiti dalle imprese nell’implementazione dei MBC e soluzioni adottate per affrontare questi ostacoli. È stato anche chiesto alle persone che hanno partecipato al panel di esprimere per ciascun ostacolo una misura di gradualità, in una scala da 1 a 6, di cui 1 è il più grande e 6 il più piccolo (indicando con 0 qualsiasi opzione che non fosse percepita come un ostacolo). La risposta multipla ha previsto le seguenti opzioni: Ricavi e profitti imprevedibili, inflessibilità delle abitudini dei consumatori, insufficiente conoscenza delle aziende sull’economia circolare, alti costi di investimento, scarsa cooperazione nella catena di fornitura e sistema giuridico carente. Le domande del secondo ciclo sono state formulate come segue:

Pensate all’ostacolo che avete classificato come il più grande:

  • Questo ostacolo è rilevante in ogni azienda o è specifico dell’economia circolare?
  • Come gestite (o gestireste) questo ostacolo nella vostra azienda?
  • Vedete un vantaggio specifico per la vostra sede in Alto Adige in relazione a questo ostacolo?

Il secondo green paper su questa tesi tratterà i risultati e le conclusioni dello studio.

References

  1. Vogel V. Perceived Obstacles and Solutions in the Implementation of Circular Business Models: An Analysis in South Tyrol (Italy). 
  2. De Angelis, R., 2018. Business Models in the Circular Economy: Concepts, Examples and Theory. SpringerLink and Springer-Verlag, Exeter UK.
  3. De Jesus, A., & Mendonça, S., 2018. Lost in Transition? Drivers and Barriers in the Eco-innovation Road to the Circular Economy. Ecological Economics 145(C), 75-89.
  4. Kirchherr, J., Reike, D., Hekkert, M., 2017. Conceptualizing the circular economy: An analysis of 114 definitions. Ecological Economics, 127, 221 – 232.
  5. Sempels, C., Hoffmann, J., 2013. Sustainable Innovation Strategy: Creating Value in a World of Finite Resources. Palgrave Macmillan Limite, London.
  6. Rizos, V., Behrens, A., van der Gaast, W., Hofman, E., Ioannou, A., Kafyeke, T., Flamos, A., Rinaldi, R.,  Papadelis, S., Hirschnitz-Garbers, M., Topi, C., 2016. Implementation of Circular Economy Business Models by Small and Medium-Sized Enterprises (SMEs): Barriers and Enablers. Sustainability, 8.
  7. Weick, K., 1979. Social Psychology of Organizing. Addison-Wesley, Reading.